L'attribuzione del culto per il quale Ayn Dara fu costruito è tutt'ora controversa, ma l'abbondanza di bassorilievi e statue leonine in tutta la struttura e la presenza di una raffigurazione della “montagna di Dio” sono chiare indicazioni, secondo Ali Abu Assaf che scoprì e scavò per primo il sito, di una dedicazione del tempio alla dea Ishtar, la dea madre mesopotamica, identificata con la divinità ugaritica Anath.
Fu costruito in tre fasi successive: 1300-1000 a.C. ; 1000-900 a.C. ; 900 – 740 a.C. E' interessante notare che le le due fasi che seguirono a quella iniziale non hanno mutato in alcun modo il progetto, limitandosi ad aggiungere, rispettivamente, elementi decorativi ed un porticato esterno. Del santuario si conservano solo il basamento, la vasca cerimoniale e le due grandi statue leonine all'ingresso, elementi che ci possono comunque svelare molti particolari di questo antico luogo di potenza.
Gli elementi più sconcertanti di ciò che rimane della struttura sono le grandi impronte di piede scavate nella pietra all'interno del tempio.
Del tempio rimangono solo il basamento in pietra, parti della pavimentazione e delle steli in basalto. Ma è comunque possibile farsi un'idea delle sue caratteristiche vibrazionali e dei motivi per cui fu costruito in questo luogo:
E' notevole soprattutto il percorso di ingresso nel tempio, lungo il quale sono ricavate nelle lastre le impronte della dea, di Ishtar, che qui posò i suoi piedi. Tradizione vuole che si debba cominciare dal sinistro della coppia di piedi all'ingresso e poi muoversi sui seguenti alternativamente a destra e a sinistra. Il percorso era riservato solamente ai sacerdoti.
L'analisi radiestesica conferma e completa la tradizione, mostrando i riflessi delle impronte e degli spazi intermedi su ogni chakra, con una scansione precisa ed equilibrata.
La dedicazione del tempio è ancor più manifesta quando se ne studiano gli allineamenti astronomici. Curiosamente, prendendo come riferimento il 1300 a.C. l'ingresso del tempio risulta orientato verso il pianeta Venere, l'astro con cui è identificata nella posizione in cui si trova al sorgere del sole (Baal, il suo sposo) nei giorni dell'equinozio primaverile. Venere insomma in quel momento "entra" nel tempio, torna a casa.
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