Mercoledì, 20 Febbraio 2013 12:20

Dominare le acque profonde

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 Non sono le grandi cattedrali, ma più spesso le piccole chiese quelle che riescono a conservare meglio i segreti dell'arte di costruire luoghi davvero sacri. Oggi voglio parlarvi di uno di questi "segreti", un particolare "dispositivo" che è stato impiegato per migliorare e completare l'impianto vibrazionale di un'antica chiesa cusiana.

L'edificio sorge su una balza sopra la riva sud Occidentale del Lago d'Orta. Non è nota con precisione la sua data di fondazione, ma la chiesa viene annoverata già nel 1132 nella bolla "plebem Gaudiani cum cappellis suis". La località in cui sorge, invece, sembra essere già indicata in una mappa del 1114. Almeno dal XVII secolo viene chiamata "Sancta Maria de Luciaria", Santa Maria di Luzzara.

Risale al 1616 la prima descrizione certa, riportata nei documenti ufficiali della visita pastorale del Vescovo Taverna:"[...] ad orientem constat unica nave qua est longitudinis et altitudinis cubitis 25 circiter [...]". E' direzionata con l'abside verso il "sole oriente", verso l'Est ed è composta di un'unica navata.

Una seconda direzione astronomica si ricava probabilmente dalle finestrelle che si aprono una per abside (oggi per lo più sono murate) e sono tutte puntate con buona approssimazione verso il sorgere del sole visibile nei giorni del Solstizio d'Inverno.

LuzzaraAlt

Tra gli elementi degni di nota, certamente c'é il suo impianto, approssimativamente a base quadrata e come detto, a navata unica, ma culminante in tre absidi. L'altare è incastonato in quella centrale. Molti sono i dettagli architettonici che alimentano l'interesse per questo luogo: l'uso di contraforti sul lato settentrionale, accoppiati ad un particolare sistema di copertura ad incastro ; l'inconsueto "campaniletto a ventola", di solito tipico di cappelle e oratori annessi a conventi e monasteri; la finestrella a croce che invece di aprirsi nella facciata si apre sopra l'abside centrale; la teoria di affreschi, alcuni attribuiti al Cagnola.

Studi simbolici su Luzzara sono stati per la prima volta condotti da Adolfo Torre nel 1975 e sono tutt'ora oggetto di controversie. E' lo stesso autore a far notare l'esistenza di alcune pietre poste in linea con la facciata, verso settentrione, come a voler simulare un recinto, ma la cui reale funzione non è nota. L'unico elemento che rilevò è l'identità numerica (le pietre sono otto) con l'acquasantiera posta nella chiesa, che "circolare agli orli, si apre in una cavità di forma ottagonale".

 

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Francesco Teruggi

Scrittore e giornalista pubblicista. Direttore delle collane "Malachite" e "Topazio" presso Giuliano Ladolfi Editore. Autore del saggio divulgativo "Il Graal e La Dea" (2012), del travel book "Deen Thaang - Il viaggiatore" (2014), co-autore del saggio "Mai Vivi Mai Morti" (2015), autore del saggio "La Testa e la Spada. Studi sull'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni" (2017), co-autore del saggio storico "Il Filo del Cielo" (2019) pubblicato in edizione italiana e in edizione francese. Presidente dell'Associazione Culturale TRIASUNT. Responsabile Culturale S.O.G.IT. Verbania (Opera di Soccorso dell'Ordine di San Giovanni in Italia).

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