Risale al 1616 la prima descrizione certa, riportata nei documenti ufficiali della visita pastorale del Vescovo Taverna:"[...] ad orientem constat unica nave qua est longitudinis et altitudinis cubitis 25 circiter [...]". E' direzionata con l'abside verso il "sole oriente", verso l'Est ed è composta di un'unica navata.
Una seconda direzione astronomica si ricava probabilmente dalle finestrelle che si aprono una per abside (oggi per lo più sono murate) e sono tutte puntate con buona approssimazione verso il sorgere del sole visibile nei giorni del Solstizio d'Inverno.
Tra gli elementi degni di nota, certamente c'é il suo impianto, approssimativamente a base quadrata e come detto, a navata unica, ma culminante in tre absidi. L'altare è incastonato in quella centrale. Molti sono i dettagli architettonici che alimentano l'interesse per questo luogo: l'uso di contraforti sul lato settentrionale, accoppiati ad un particolare sistema di copertura ad incastro ; l'inconsueto "campaniletto a ventola", di solito tipico di cappelle e oratori annessi a conventi e monasteri; la finestrella a croce che invece di aprirsi nella facciata si apre sopra l'abside centrale; la teoria di affreschi, alcuni attribuiti al Cagnola.
Studi simbolici su Luzzara sono stati per la prima volta condotti da Adolfo Torre nel 1975 e sono tutt'ora oggetto di controversie. E' lo stesso autore a far notare l'esistenza di alcune pietre poste in linea con la facciata, verso settentrione, come a voler simulare un recinto, ma la cui reale funzione non è nota. L'unico elemento che rilevò è l'identità numerica (le pietre sono otto) con l'acquasantiera posta nella chiesa, che "circolare agli orli, si apre in una cavità di forma ottagonale".
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